ART 3: Revisione del sistema di imposizione personale dei redditi
La riforma si si pone il duplice obiettivo in materia di riforma dell’Irpef: da un lato una riduzione, a step, generalizzata delle aliquote, cercando in questo modo si favorire in particolar modo l’occupazione giovanile e femminile, dall’altro una revisione per tagliare, (forse sarebbe meglio aspettarsi limare) comunque ridurre i salti delle aliquote marginali.
In tal senso, anche tenendo conto delle indicazioni pervenute dal parlamento con la relazione dello scorso 30 giugno, in prima linea la necessità di finanziare il taglio dell’aliquota del 38%, che pone a carico per la massa di redditi del ceto medio (circa 7 milioni) compresi fra 28.000 e 55.000 di reddito un salto di aliquota di 11 punti in più rispetto al 27% dello scaglione precedente.
Altro punto fondamentale di questa legge delega è la conferma di voler mettere in agenda (verrebbe da dire una volta per tutte) il riordino delle tax expenditures, che potrebbe permettere, attraverso motivati tagli/riduzioni di quelle ritenute non più in linea con gli obiettivi e la situazione economica attuale, di aumentare le risorse per gli obiettivi di taglio delle aliquote. In questo senso appare ampio lo spazio (se si riesce a respingere la resistenza delle varie lobbies) per un esame ragionato dei vari sconti tenendo conto delle loro finalità e dell’efficienza sul funzionamento complessivo dell’imposta.
Per ultimo ma non meno di rilievo una revisione dei regimi di tassazione del risparmio da armonizzare per combattere i fenomeni di elusione
ART.4: Revisione dell’Ires e del reddito d’impresa
La delega si pone come primo obiettivo un alleggerimento degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese e allo stesso tempo un processo di riesame dell’IRAP.
Richiamato inoltre un intervento di avvicinamento dei valori civilistici e fiscali. In questo ambito fondamentale sarà una revisione (attesa da decenni) della disciplina degli ammortamenti che attraverso una revisione dei coefficienti renda la tempistica del percorso di gestione dei cespiti maggiormente aderente alla realtà attuale del consumo e della sostituzione dei beni.
Un’ importante serie di modifiche è poi prevista per le regole riferite alle variazioni in aumento e diminuzione dell’utile o della perdita derivante dal conto economico prima di giungere alla determinazione del reddito imponibile. L’obiettivo che in questo caso si pone il Governo è l’avvicinamento della disciplina ai mutamenti intervenuti nel sistema economico allineandola a quella in vigore nei principali paesi europei. Questo al fine anche di aumentare la competitività del sistema economico italiano sul piano internazionale.
Il processo di armonizzazione fiscale avrebbe come ulteriore ultimo, ma non meno importante, fine il contrasto alle azioni elusive.